Batterie ed energia a costo zero: lo stato dello storage elettrico

Immagina un mondo in cui l’elettricità costa zero proprio quando il sole splende forte o il vento corre veloce: non è fantascienza, è lo scenario che le batterie di grande taglia (BESS) stanno rendendo realtà. In queste pagine scoprirai come lo storage elettrico permette a imprese e cittadini di catturare quell’energia “gratuita”, conservarla e rivenderla al momento giusto attraverso Power Purchase Agreement sempre più intelligenti. Un viaggio narrativo dall’America all’Asia, passando per l’Europa e l’Italia, per capire numeri, opportunità e scelte concrete che cambieranno il nostro modo di usare la corrente.

1 | Perché servono le batterie: il quadro globale

Nel 2024 nel mondo potevamo già contare su quasi 375 GWh di energia “parcheggiata” in batterie giganti – più del doppio rispetto all’anno precedente [1]. Tre forze, oggi, stanno letteralmente turbo‑caricando questa crescita:

  1. Calo dei prezzi: un kWh di batteria al litio costa in media 115 USD, il 20 % in meno rispetto al 2023 [2].
  2. Esplosione del solare e dell’eolico: tanta produzione nelle ore centrali, poca domanda. Risultato? Prezzi vicino allo zero (o addirittura negativi).
  3. Scudo anti‑blackout estivi! Quando la colonnina di mercurio schizza sopra i 40 °C e milioni di condizionatori si accendono all’unisono, la rete rischia di “andare in affanno”. È proprio allora che i BESS entrano in scena: iniettano megawatt di riserva in frazioni di secondo, appiattendo i picchi e salvando intere aree urbane dal buio. Nel luglio 2024, durante l’ondata di caldo che ha spinto il fabbisogno nazionale a 59 GW, oltre 7 GW erano dovuti solo alla climatizzazione: senza lo storage distribuito già installato, Terna avrebbe dovuto ricorrere a distacchi mirati.

Reti di distribuzione 4.0: lo storage si sta diffondendo con la stessa capillarità con cui, un decennio fa, si è affermata la generazione distribuita: dai colossi da centinaia di megawatt che puntano alle aste MACSE, fino ai 5 kWh delle batterie dietro il contatore domestico. Collegare in sicurezza questi due estremi richiede più di cavi spessi: serve una rete che senta e reagisca in tempo reale. Cavi interrati ad alta portata proteggono dai meteo‑shock; cabine secondarie digitali e sensori IoT campionano dati ogni secondo; piattaforme di controllo basate su AI orchestrano micro‑reti, accumuli e rinnovabili, instradando l’energia dove serve. Solo una maglia così “sensibile” e predittiva permette a tetti fotovoltaici, colonnine di ricarica e battery farm di cooperare, eliminando colli di bottiglia, riducendo le perdite e blindando le città contro blackout e picchi climatici. In pratica: estetica futuristica con resilienza di tutti i giorni.

2 | Nord America: il decollo a suon di incentivi

Negli Stati Uniti le batterie sono passate da gadget a pilastro del sistema elettrico. Grazie agli sconti fiscali dell’Inflation Reduction Act, nel 2024 sono stati installati 26 GW di nuovi sistemi (+66 % annuo) [3]. La novità più gustosa? I PPA “shape‑firming”: il produttore rinnovabile carica la batteria quando l’energia costa zero (11:00‑15:00 in California) e garantisce al cliente un flusso stabile nelle ore di punta serali.

3 | Asia‑Pacifico: la Cina corre, gli altri inseguono

La Cina gioca in un campionato a parte: 74 GW di nuove batterie nel 2024 (quasi metà del mondo) [4]. Coloca i BESS accanto a mega‑parchi solari nel deserto e spunta prezzi stracciati. Corea del Sud e Giappone puntano su gare che pagano la “capacità di riserva” per 6 ore, mentre l’Australia vende contratti ventennali per domare le tariffe negative del pomeriggio.

4 | Europa e Italia: flessibilità cercasi

In Europa abbiamo raggiunto 34,9 GW di batterie, ma non bastano: la Germania ha registrato 457 ore di prezzi sotto lo zero nel 2024 [5]. Bruxelles prepara un Action Plan Flessibilità per sbloccare aste nazionali dal 2026.

Italia: quale taglia vale la pena sviluppare?

In Italia, la convenienza dello storage varia in funzione della scala dell’impianto:

SegmentoTaglia consigliataPerché oggi convieneOcchio a…
Residenziale5‑15 kWh (3‑6 kW AC)Massimizza autoconsumo, Ecobonus 50 % fino al 2025Taglio incentivi, cicli limitati
Piccole imprese50‑500 kWh (30‑250 kW)Peak‑shaving, programmi ARERA interrompibilitàProfilo di carico poco flessibile
Utility‑scale5‑20 MW / 20‑80 MWh – 4 oreAste MACSE, arbitraggio serale su PUNCompetizione aste, connessione
Grid‑scale50‑200 MW / 200‑800 MWh – ≥4 oreFast Reserve, capacity market 2027+, PPA shape‑firmingCAPEX elevato, iter autorizzativo

Contratti per monetizzare la flessibilità

Da dove arrivano i ricavi di un sistema di storage? Nel mercato elettrico italiano una batteria genera valore attraverso tre macro‑canali: arbitraggio – acquista energia quando il prezzo è basso e la rivende nelle ore di picco (mercati Day‑Ahead o MSD); servizi di dispacciamento – Fast Reserve, MFRR e altre riserve remunerate da Terna; e capacity/flex – aste MACSE e meccanismi che pagano la disponibilità. A questi si affiancano i Power Purchase Agreement bilaterali, in cui il BESS “stabilizza” la produzione rinnovabile garantendo un profilo di consegna continuo. La tabella seguente sintetizza i contratti più diffusi e le modalità di accesso

ContrattoIn cosa consisteChi può aderireCome si accede
Peak Shaving / Demand ChargeBESS dietro il contatore che riduce i picchi di potenza, abbattendo la quota fissa in bollettaPMI, industrie, logisticaInstallazione sistema + EMS; accordo con il DSO per potenza impegnata
Fast Reserve (FCR) & MFRRServizi di riserva rapida e bilanciamento venduti a Terna; risposta <1 s (FCR) o <5 min (MFRR)Operatori ≥1 MW (storage, demand response, generazione)Pre‑qualifica sul Portale Terna, test di conformità, partecipazione ad aste trimestrali/annuali
PPA (Power Purchase Agreement)Contratto di compravendita a lungo termine di energia rinnovabile, spesso con batteria a garanzia del profiloCorporate buyer, utility, ESCoNegoziazione bilaterale o aste GME; registrazione sulla PPA Platform per PPAs fisici

Opportunità di storage per i distretti industriali

Le prime aste MACSE sono concentrare nel Sud perché qui si produce la quota maggiore di energia rinnovabile; tuttavia le regioni settentrionali—che assorbono oltre il 55 % dei consumi elettrici nazionali e ospitano i principali poli manifatturieri—possono già valorizzare sistemi di storage attraverso altri canali:

  • Peak‑shaving e demand charge: grandi stabilimenti con profili di consumo diurni installano BESS da 1‑10 MWh per ridurre penali di potenza (fino a ~90 €/kW‑anno).
  • Servizi Fast Reserve e MFRR: le finestre 2025‑2027 di Terna coprono tutta la penisola; i nodi ad alta densità del Nord (es. Lombardia, Emilia, Veneto) risultano tra i più remunerativi (70‑95 k€/MW‑anno stimati).
  • PPA industriali 24/7: consorzi di aziende energivore sottoscrivono contratti con impianti fotovoltaici + storage collocati al Sud, compensando fisicamente tramite rete e certificati di garanzia d’origine.
  • Ricarica flotte elettriche: hub logistici e GDO installano buffer da 5‑20 MWh per alimentare mezzi elettrici in fascia notturna senza gravare sulla rete locale.

In assenza di incentivi diretti come il MACSE, il driver principale è il differenziale fra penali di potenza e costo marginale di carica (oggi ~25‑30 €/MWh): con spread costanti, il payback di un BESS industriale si colloca intorno ai 6‑8 anni.

Per gli operatori dell’energia la questione non è più se investire nello storage, bensì quale dimensionamento risulti tecnicamente ed economicamente ottimale. Un’analisi accurata del profilo di carico, incrociata con il calendario delle aste MACSE, permette di calibrare la soluzione in funzione di costi, ricavi attesi e requisiti di rete.

Fonti

[1] IEA, Global Battery Storage Tracker 2025, maggio 2025. (https://www.iea.org/energy-system/electricity/grid-scale-storage)
[2] BloombergNEF, Lithium-Ion Battery Pack Prices 2024. (https://about.bnef.com/insights/clean-energy/lithium-ion-battery-pack-prices-hit-record-low-of-139-kwh/)
[3] EIA, U.S. battery capacity increased 66 % in 2024. (https://www.eia.gov/todayinenergy/detail.php?id=64705)
[4] NEA China, New Energy Storage Capacity 2024. (https://www.ess-news.com/2025/01/23/chinas-new-energy-storage-capacity-surges-to-74-gw-168-gwh-in-2024-up-130-yoy/)
[5] Bundesnetzagentur/PV Magazine, 457 hours of negative prices in Germany 2024. (https://www.pv-magazine.com/2025/01/06/germany-records-457-hours-of-negative-electricity-prices-in-2024/)
[6] Terna, Comunicato stampa consumi elettrici 2024. (https://www.terna.it/it/media/comunicati-stampa/dettaglio/consumi-elettrici-2024)
[7] GME, Relazione Annuale 2024. (https://www.mercatoelettrico.org/Portals/0/Documents/it-IT/Gme_RelazioneAnnualeWeb_2024.pdf)