Energia solare in Italia, un sistema per rendere le abitazioni energeticamente autonome
Category : Sviluppo sostenibile
In questo articolo c’è una osservazione, che reputo importante, su dove conviene installare gli impianti fotovoltaici. All’Enea si pongo il problema del paesaggio, cosa che molti "ambientalisti" in nome della CO2 da non emettere credono di potersene infischiare.
Lo sviluppo del fotovoltaico, come sistema di produzione energetica a basso impatto inquinante, in Italia si dovrà ottenere sfruttando soprattutto le residenze private, vista l’impossibilità di ottenere, in gran parte del nostro territorio, lo spazio necessario per instaurarvi grosse centrali.
Siamo in un epoca in cui il consumo energetico ha raggiunto dei valori immensi, e sempre in aumento, per il funzionamento di case, industrie e molto altro. Uno degli obiettivi principali, oltre e ridurre gli sprechi del consumo energetico, è produrre energia elettrica pulita, per se stessi e per gli altri. Questo con lo scopo di riuscire a fare fronte al crescente fabbisogno mondiale di energia elettrica, diminuendo, contemporaneamente, le emissioni di gas nocivi in atmosfera. Tra le tante ipotesi e studi che si prefiggono l’obiettivo di dare una soluzione ai problemi legati alla produzione energetica l’idea di una supercentrale fotovoltaica di 350.000 chilometri quadrati, il 4% della superficie del deserto del Sahara, che, come è stato calcolato, potrebbe far fronte al fabbisogno mondiale di energia elettrica.
Al di là delle dimensioni, il progetto di costituire centrali elettriche di tipo fotovoltaico è un’idea che molti Paesi europei e non, prendono seriamente in considerazione. Ma in Italia una centrale del genere è difficilmente realizzabile. Questa difficoltà risiede soprattutto nel fatto che nel nostro Paese non ci sono grossi spazi dove costruire una centrale. Ecco allora che per l’energia pulita made in Italy una delle strade più logiche, indicate anche dagli esperti, è quella di tante minicentrali fotovoltaiche sparse sul territorio. Come ha spiegato Carlo Privato, responsabile Area Fotovoltaica del Dipartimento Tecnologie per l’Energia, Fonti rinnovabili e Risparmio energetico dell’Enea, “il nostro Paese ha un paesaggio già ampiamente antropizzato, trasformato e adattato, cioè, alle esigenze dell’uomo. Occupare, quindi, grandi spazi verdi per grandi centrali fotovoltaiche è discutibile se si pensa alle enormi superfici degli edifici residenziali e industriali esistenti in grado di ospitare sistemi fotovoltaici”.
C’è nel nostro Paese, quindi, la necessità di puntare su formule alternative, le minicentrali al posto di grandi centrali. Sempre secondo Carlo Privato, infatti: “è stato stimato che potenzialmente il fotovoltaico integrato negli edifici in Italia potrebbe produrre fino a circa 126 TWh/anno (il 38% dei consumi elettrici relativi all’anno 2005 che sono stati pari a 329 TWh)”. Il nuovo Conto Energia “favorisce proprio questo approccio con tariffe incentivanti per i piccoli impianti integrati negli edifici, tipicamente asserviti a utenze familiari, molto più alte di quelle destinate ai grandi impianti posizionati sul terreno”. E tutto ciò, per Privato, “al fine di favorire una maggiore diffusione della tecnologia sul territorio e tra gli utenti, e nello stesso tempo per evitare l’occupazione di suoli sfruttando le superfici esterne degli edifici con la giusta esposizione rispetto al sole”.
di Nicola Machetti, da ProntoConsumatore.it