Puglia, avanguardie e paletti a confronto con l’energia
Category : Sviluppo sostenibile
da BariLive.it
Si è conclusa con l’intervento del Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Adolfo Urso la prima giornata del Forum Energia rinnovabile.
Mix energetico per rendere l’Italia più indipendente dall’Estero e niente rigassificatore a Brindisi. Sono questi gli argomenti principali affrontati da Adolfo Urso, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico nell’intervento che ha chiuso la prima giornata del Forum “Energia rinnovabile, prospettive e nuovi scenari” in programma alla Fiera del Levante di Bari dal 18 al 19 settembre. “Vogliamo tornare ad essere l’Italia del fare come 30 anni fa – ha esordito Urso – quando eravamo la terza potenza nel nucleare civile al mondo. Come avvenuto in Spagna, intendiamo costruire 4 o 5 rigassificatori nei territori compatibili e certamente Brindisi non è tra questi, in quanto area già troppo compromessa sotto il profilo ambientale. Puntiamo nel medio/lungo periodo sul mix energetico per ridurre la dipendenza da gas e petrolio e quindi dai Paesi esteri. Il mix dev’essere composto per 25% da fonti rinnovabili, 25% da nucleare e 50% da altre fonti. Daremo incentivi per le fonti rinnovabile, semplificando anche le procedure”.
La sessione del pomeriggio, presieduta da Maria Latella – giornalista SKY TG 24 – era stata aperta dal videomessaggio di Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends (FOET) e della Greenhouse Crisis Foundation: “La leadership politica del presidente Nichi Vendola e del vicepresidente Sandro Frisullo è stata assolutamente fondamentale – ha detto Rifkin – per portare in Puglia il progetto-bandiera delle stazioni di rifornimento di idrogeno.
La Puglia è già in prima fila, ma posso già immaginare in pochi anni migliaia distributori di idrogeno da fonti rinnovabili, in edifici, in centri commerciali, in zone industriali e su tutte le autostrade, ovunque nel mondo. Allora, ciò si sta facendo oggi in Puglia verrà ricordato come il primo passo di un grande viaggio dalla Seconda alla Terza Rivoluzione Industriale. Dopo l’affermazione dell’Unione Europea, è nata la nuova idea di Unione Mediterranea, affinché pace e stabilità si estendano in tutto il Mediterraneo, un processo che il presidente Sarkozy ha deciso di avviare partendo dai temi della sicurezza energetica, ossia l’idea di creare una collaborazione per sfruttare la grande energia del sole e la grande energia del vento. L’idea di creare l’Università dell’idrogeno è una primizia mondiale. Grazie ad essa in Puglia sarà possibile formare intere generazioni di lavoratori e ricercatori che diventeranno la forza lavoro qualificata della Terza Rivoluzione Industriale, un modello per il resto del Mondo, per arrivare alla transizione dagli idrocarburi e l’uranio, verso le fonti rinnovabili, realizzando così la democratizzazione dell’energia. Ogni essere umano ha diritto infatti a ricevere la sua giusta dose di energia del sole e delle grandi energie rinnovabili. Power to the people (potere/energia alle persona)”
L’assessore all’Ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio, ha sviluppato uno specifico focus sull’energia rinnovabile in Puglia all’interno del dibattito su “energia rinnovabile in Italia”:
“Siamo all’avanguardia in Italia – ha spiegato Losappio – e tutti ce lo riconoscono. Noi lo rivendichiamo quale risultato di una strategia che abbiamo messo in campo soltanto negli ultimi 3 anni e mezzo. E’ un risultato straordinario. Produciamo 3.000 MW nell’eolico e siamo i primi in Italia. Tutto ciò è reso possibile grazie a programmazione e regole. Lo sviluppo delle rinnovabili nasce quindi da una precisa volontà che ci ha anche costretti a dire dei no sul fronte delle fonti fossili. Le rinnovabili non sono fonti addizionali rispetto alla produzione complessiva ma una leva per cambiare completamente il nostro modello di sviluppo, il sistema complessivo.
Non ci accontentiamo di essere la prima regione per l’eolico la seconda per il fotovoltaico la terza per le biomasse. Desideriamo riconvertire il più possibile le nostre energie. Un esempio evidente è il nostro “no” al rigassificatore a Taranto. Quando abbiamo iniziato a seguire questo percorso c’era un surplus di energia rispetto al fabbisogno del 66%. Oggi siamo invece è all’88,8%. Non siamo sicuramente tornati indietro in termini di solidarietà nei confronti delle altre regioni. Vogliamo investire sull’idrogeno e solare termodinamico. Avevamo firmato due accordi di programma con il Ministero dell’Ambiente: uno dello scorso dicembre 2007 nel solare termodinamico del valore di 5 MLN di Euro (3 da parte del Ministero e 2 da parte della Regione) e l’altro dell’aprile 2008 del valore di 9 MLN di Euro (5 dal Ministero 4 dalla Regione) per l’energia da idrogeno. Non abbiamo più notizie di questi accordi.
Non consideriamo il nucleare come fonte alternativa. Pochi giorni fa il Parlamento europeo ha elaborato un rapporto che esclude il nucleare tra le fonti rinnovabili. Nel nostro piano energetico vogliamo arrivare al 18% di fonti rinnovabili senza utilizzare il nucleare”.