Ambiente ed energia: il Dpef fa il pieno
Category : Varie
Tutte le misure su energia e ambiente previste nella bozza di Dpef in discussione al Consiglio dei Ministri. Per l’Italia mancare gli obiettivi di Kyoto significherebbe pagare fino a 2,6 miliardi di euro all’anno
La mancata applicazione di Kyoto in Italia rischia di far aumentare i costi fino a 2,56 miliardi di euro all’anno. E’ quanto si afferma nella sezione dedicata a Clima e Ambiente della bozza del Dpef (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria) in esame al Consiglio dei Ministri. Aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, favorire l’uso sostenibile delle biomasse e dei biocombustibili, ulteriori sforzi nelle tecnologie di contenimento energetico, e compatibilmente con le risorse di bilancio disponibili, garantire il pieno funzionamento dei meccanismi flessibili e del registro dei serbatoi di carbonio. Queste in sintesi le misure illustrate nel documento che affronta per la prima volta in maniera così ampia queste tematiche.
Riduzione emissioni e Protocollo di Kyoto
L’Italia deve ridurre del 19% circa le emissioni di CO2 nel periodo 2008-2012 per rispettare l’impegno assunto con il Protocollo di Kyoto. Secondo il Dpef, questo significa un impegno di riduzione le emissioni di anidride carbonica pari a circa 98 milioni di tonnellate all’anno, sempre nel periodo tra il 2008-2012.
La bozza di Dpef prevede un piano di interventi per ridurre le emissioni di oltre 70 milioni di tonnellate di CO2. Un numero importante ma non sufficiente per stare dentro i parametri del Protocollo di Kyoto, tanto che lo stesso Dpef prevede che "ulteriori interventi volti a contrastare il cambiamento climatico in atto richiedono, nel quadro della compatibilità finanziaria, una programmazione di lungo periodo e devono essere immediatamente adottati".
Trasporti
Per contrastare i cambiamenti climatici un ruolo decisivo spetta ai trasporti. E’ previsto un forte potenziamento del trasporto pubblico, la parametrazione della tassa di circolazione in base alle emissioni di CO2 per chilometro, la facilitazione di accesso alla rete di distribuzione di metano, la promozione dell’uso di mezzi collettivi, la realizzazione di infrastrutture utili al trasporto collettivo elettrico, più spazio all’intermodalità per il trasporto merci, più aree pedonali e piste ciclabili, incentivi per le auto “Euro 5”, l’istituzione di un mercato di scambio regionale di quote di emissioni per interventi di settori non regolamentati dall’ordinamento comunitario.
Energia termoelettrica
Per quel che riguarda l’energia termoelettrica, è prevista la "rimodulazione della fiscalità dell’energia elettrica sulla base di benchmark unico di emissione per kWh prodotto", la promozione degli impianti di piccola trigenerazione diffusa e di cogenerazione, la graduale programmazione della sostituzione di fonti fossili ad alta emissione di CO2.
"La realizzazione di nuovi terminali di rigassificazione di Gnl e gasdotti, il potenziamento dei gasdotti esistenti e la rapida attivazione di nuovi stoccaggi di riserva costituiscono condizioni indispensabili per evitare continue e pericolose crisi di fornitura e rispondono a esigenze di primario interesse nazionale sia nel breve sia nel lungo periodo". Così il contenuto della bozza del Dpef. Scopo delle misure proposte è "aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento, garantire la competitività delle imprese comunitarie e, allo stesso tempo, realizzare vantaggi per i consumatori".
Fonti rinnovabili
Sulle fonti rinnovabili è prevista la revisione dei meccanismi di incentivo attraverso certificati verdi e conto energia, la stabilizzazione degli incentivi in conto energia per sostenere il solare fotovoltaico, la realizzazione di almeno 500 MW di solare termodinamico, la stabilizzazione degli incentivi per promuovere il solare termico per riscaldare l’acqua, la promozione del teleriscaldamento, lo sviluppo della piattaforma nazionale per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, lo sviluppo del potenziale da fonte eolica, da moto ondoso e forze maremotricui, l’incentivazione dell’uso del micro-piccolo eolico e del micro idroelettrico.
In merito all’uso sostenibile di biomasse e biocombustibili, c’è l’impegno a favorire filiere nazionali da realizzarsi in collaborazione con gli operatori agricoli, che nel settore dell’agro-energia "possono trovare ampi spazi di crescita". Il Documento ricorda che già con la Finanziaria 2007 è stato dato un forte impulso alle misure di incoraggiamento dell’efficienza e del risparmio energetico.
Si prevede l’incremento della microgenerazione da biomasse legnose, da scarti e residui agricoli e della trasformazione alimentare, le rinnovabili per riscaldare le serre, la produzione di biocarburanti da filiera corta.
Efficienza energetica
Per promuovere l’efficienza e il risparmio energetico, il Dpef prevede la realizzazione del Piano nazionale di efficienza energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione, la promozione del mercato dei servizi energetici, la realizzazione del piano nazionale dell’illuminazione pubblica, la promozione di sistemi contro la dispersione di rete, il consolidamento delle politiche per rinnovare gli elettrodomestici, il coinvolgimento delle Pmi per contenere la domanda di energia.
Nel campo dell’edilizia invece è prevista la promozione di misure per ridurre la domanda di energia primaria, la defiscalizzazione della bioedilizia, la promozione dei sistemi di teleriscaldamento a bassa intensità energetica, la stabilizzazione degli incentivi per il miglioramento energetico degli edifici.
Rifiuti
Il capitolo sui rifiuti all’interno del Dpef prevede la definizione di obiettivi minimi di riciclaggio di materiali provenienti dalla raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani per l’assegnazione dei certificati bianchi, l’incentivazione del biogas, la riduzione dell’uso di imballaggi primari e promozione di imballaggi a minor contenuto di carbonio ed effettivamente riciclabili.
Difesa del suolo
Sulla difesa del suolo sono previsti interventi anche per l’assorbimento della CO2, la rimodulazione della normativa urbanistica per difendere il suolo e il paesaggio, la definizione di piani di salvaguardia costiera anche ai fini dell’adattamento ai cambiamenti climatici, la parametrazione di meccanismi premiali per la conservazione del territorio. E’ anche previsto il completamento delle bonifiche dei siti inquinati e la riconversione di siti in aree di produzione di energie rinnovabili.
Fonte: Agenzia Dire