La battaglia verde di Abatantuono
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"Vorrei un sindaco col coraggio di dire: da domani solo auto elettriche. Se non avessi figli me ne fregherei, ma penso a loro e ai rischi che corrono"
"SE non avessi figli me ne fregherei, se sei cinico te ne freghi, se il mondo muore insieme a te. Vorrei che esistesse un sindaco che invece di fare quaranta palazzi marci e pieni di cemento avesse le palle di dire ‘da domani non giri più in città se non hai l’auto elettrica’. Le auto elettriche ci sono, quelle del golf, costano 3000 euro, ma i politici inaugurano fiere in cui si presentano automobili che fanno 300 all’ora e inquinano come un jet. Dovremmo vedere tutti i giorni gli spot, pagati dallo Stato, che dicono di risparmiare l’acqua, di accendere i riscaldamenti in base al termometro, non col calendario. Niente. Mi sgolo da anni, ma di che vuoi parlare…".
L’argomento ambiente e ecologia è una delle cose di cui Diego Abatantuono parla con più accanimento. Si imbestialisce per quel che andrebbe fatto, quel che non si fa. Dice che è tardi, "è l’unico argomento sul quale non si può fare una commedia perché non c’è niente da ridere". Sposta l’attenzione mentre parla di Il giudice Mastrangelo 2, la serie di Canale 5 in onda da 4 maggio, regia di Enrico Oldoini, con – fra gli altri – Amanda Sandrelli, Antonio Catania, Fabio Fulco, Luigi Maria Burruano. Dopo il successo della prima serie, la scorsa stagione, le nuove vicende del giudice interpretato da Abatantuono, che dopo la carriera milanese torna nel suo Salento, ritrova affetti, amici, sapori. E fa i conti col passato. Rappresentato, questa volta, anche da Alessia Marcuzzi, magistrato, vecchia fiamma del giudice e, ovviamente, porta-scompiglio.