Lombardia: leader del fotovoltacio
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Il titolo dell’articolo è emblematico. Mi limito a fare qualche riflessione. Più giù è possibile leggere l’articolo per intero, quando leggo articoli come questo mi prendo sempre qualche minuto per riflettere e pensare, questo articolo credo debba fare riflettere e non poco tutti, dagli ambientalisti duri e puri alle amministrazioni: dai Comuni, alle Province per finire con le Regioni.
Leggere che la Lombardia è la regione leader in Italia per la produzione di energia fotovoltaica mi fa quanto meno sorridere e non poco.
Il Sud è ancora una volta in ritardo, è emblematico che mentre nel Sud Italia ci si attarda in ragionamenti sul tipo di tecnologia da utilizzare, nel resto del paese qualcuno fa i fatti.
E così la Regione Puglia che vuole diventare regione leader per la produzione di energia da fonti rinnovabili si vede già in uno dei settori sorpassata dalla Lombardia. Spero che serva da stimolo per una reale concorrenza utile a noi tutti e soprattutto all’ambiente.
Per fortuna qualcuno sembra non essere proprio cieco, un esempio è il comune di Alessano, oppure quello di Maglie ambedue in provincia di Lecce. Il primo ha già stipulato una convenzione ed il secondo ha appena varato un bando per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
E’ la Lombardia a regione leader in Italia per il numero di impianti attivi e la produzione di energia fotovoltaica, vale a dire dai pannelli solari. Sono 939 gli impianti attivi nella regione con una produzione di energia pari a 6.828 Kw; la produzione lombarda e’ seguita a ruota da quella del Trentino, i cui impianti immettono nella rete 6.412 Kw di energia. A fare il punto Vegetalia che a Cremona, dal 22 al 24 febbraio 2008, dedichera’ un intero salone alle rinnovabili. In particolare, secondo Vegetalia, anche le altre regioni italiane si stanno muovendo molto velocemente in questa direzione: gia’ moltissimi gli impianti attivi in Emilia Romagna (687) e in Veneto (580), per esempio. A livello nazionale attivi 5.685 impianti fotovoltaici che producono oltre 55.000 Kw di energia.
Le forme di incentivazione conosciute come conto energia per il fotovoltaico e la detrazione fiscale del 55% in tre anni sull’Irpef per il solare termico (l’utilizzo dei pannelli per la produzione di acqua calda), stanno dando un impulso interessante al settore, come stimolo non solo all’applicazione ma soprattutto alla ricerca, che nel giro di qualche anno permetterà di considerare la produzione di energia da fonte rinnovabile economicamente più conveniente rispetto a quella da idrocarburi. Tutta l’energia elettrica prodotta viene, poi, contabilizzata da un apposito misuratore, sulla base del quale viene determinata l’entita’ dell’incentivo da riconoscere. Successivamente questa energia puo’ seguire due strade: l’ autoconsumo o la cessione alla rete pubblica. Questo dipende dalla capacita’ e dagli investimenti nel settore. Si pensi, per esempio, alle grandi aziende agricole con ampie superfici disponibili per gestire grandi impianti: quanto potrebbero risparmiare sui propri consumi e quanto potrebbero, invece, guadagnare vendendo l’energia prodotta ai gestori nazionali?