Parchi eolici: un
Category : Energia
Affrontiamo l’argomento come al solito animati dalle profonde convinzioni che ci vedono sostenitori convinti della promozione e della diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, a maggior ragione in un momento in cui la necessità di ridurre le emissioni inquinanti di gas tossici e di anidride carbonica responsabile dell’effetto serra sta diventando una necessità avvertita da tutti.
Ben vengano, dunque, progetti relativi alla promozione delle fonti rinnovabili di energia, ne siamo convinti sostenitori purché sia ben chiara e visibile la validità del progetto in termini di efficienza energetica, di convenienza per i cittadini e di impatto sostenibile per il territorio.
Nello specifico, come abbiamo già avuto modo di ribadire, gli impianti eolici appartengono ad una tipologia di sistemi di produzione di energia rinnovabile che non può essere semplicemente adottata senza alcuna considerazione preliminare.
Dal punto di vista dell’efficienza energetica sappiamo come gli aerogeneratori necessitano di condizioni di vento particolari, non facilmente riscontrabili e che comunque vanno appositamente monitorati dovendo avere, per un accettabile funzionamento in termini di energia prodotta, una ventosità media, all’altezza delle pale, di almeno 5 metri al secondo per almeno 300 giorni l’anno: un dato essenziale che solo una mappatura della ventosità media del sito ottenuta con rilevazioni effettuate nell’arco di almeno 1 anno può dimostrare. In mancanza di tali dati non è dimostrabile la validità del progetto.
Condizioni del genere inoltre sono spesso più facilmente riscontrabili in siti collocati oltre i 1000 mt di altezza o in mare aperto, e non ci sembra che ci si trovi in una condizione simile.
A questo proposito ricordiamo che da uno studio compiuto in collaborazione con l’ENEA è stato evidenziato come i siti più idonei allo sfruttamento dell’eolico si trovano in particolare in Campania, Puglia, Molise, e che il territorio compreso tra le province di Foggia, Benevento, Avellino e Potenza è il principale polo eolico nazionale.
Non è certo trascurabile poi l’impatto sul paesaggio da un punto di vista visivo, dato che gli aerogeneratori sono costituiti da torri metalliche la cui altezza può raggiungere i 50 metri e oltre, con alla sommità pale del diametro di 20-25 metri, disposti sul territorio distanziate tra loro di 150 -200 metri.
Impianti di questo tipo sono infatti visibili da distanze di 7-8 km e ci sembra opportuna dunque un’accurata valutazione, in particolare in una regione come la Calabria che già soffre di grandi ritardi e gravi danni sul piano dell’impatto ambientale.
I costi poi di questo tipo di progetti non sono certo trascurabili: ogni aerogeneratore presenta un costo di investimento che si aggira, a seconda della potenza sviluppata intorno 7-800 mila euro.
Risulta evidente dunque come impianti di questo tipo necessitino di un’attenta verifica dell’esistenza dei requisiti tecnici, paesaggistici e di convenienza economica per la popolazione residente sul territorio interessato.
Ci si chiede se progetti di questo tipo siano inquadrati all’interno di una specifica politica territoriale energetica e non tratti soltanto dello sfruttamento di risorse del territorio per interessi che riguardano soprattutto grosse aziende di produzione di energia le quali, poste nella necessità di realizzare una parte della loro produzione con energie rinnovabili, anziché favorire la diffusione di sistemi a minore impatto ambientale e distribuiti in modo capillare nel territorio si lancino in grandi progetti dai dubbi benefici per le comunità che so risiedono nei territori interessati.
Se si vuole davvero favorire la diffusione fonti energetiche rinnovabili con benefici per la popolazione gli strumenti sono molti, purché si agisca dal basso cioè favorendo la diffusione di impianti di piccola taglia.
Un ottimo esempio è dato dal fotovoltaico: questa tipologia di impianto infatti, una volta superato l’ostacolo iniziale dell’investimento necessario per la realizzazione, permette riscontri immediati in termini di economicità di utilizzo e di riduzione di anidride carbonica e di sostanze inquinanti.
Un’amministrazione che ha davvero a cuore la promozione delle fonti rinnovabili e del benessere dei cittadini potrebbe dunque facilmente intervenire, con strumenti adeguati, rendendo agevole per gli utenti la spesa dell’investimento iniziale, facendosi garante e cofinanziando i privati che vogliano installare il fotovoltaico sulle loro case, a maggior ragione in un momento in cui la Provincia di Cosenza ha recentemente stanziato 5 milioni di euro per la costruzione di impianti ad energia rinnovabile. Ad usufruirne saranno sia privati cittadini che Piccole e Medie Imprese sotto forma di incentivi finalizzati alla realizzazione di impianti fotovoltaici, solare termico e pompe di calore. Gli incentivi permetteranno così la realizzazione di 170 progetti di impiantistica fotovoltaica, per 1.002 kWp da installare.
Ci sembra un’ottima opportunità per un’Amministrazione che voglia davvero promuovere lo sviluppo di impianti ad energia rinnovabile con sicure ricadute economiche per i cittadini, anziché avventurarsi in progetti costosi e di dubbia ricaduta in termini di convenienza economica.
Anche nel caso dell’energia eolica, qualora fosse riscontrato con dati di fatto che le caratteristiche orografiche del territorio rendono il Comune di Tarsia particolarmente idoneo a questo tipo di impianti, si potrebbe favorire la diffusione dal basso dell’energia rinnovabile con concreti ed immediati vantaggi per i cittadini: infatti l’installazione di micro impianti eolici domestici è una delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, con una logica di diffusione sul territorio di piccoli impianti destinati a servire utenze singole senza i problemi legati ad un impatto ambientale imponente e a grossi investimenti.
Riportiamo a questo proposito il caso della Valle d’Aosta dove, in base a quanto dichiarato dall’ARPA, ad impedire la diffusione su larga scala di parchi a vento è la morfologia del territorio valligiano. "La ventosità media annua – spiega Lorenzo Frassy dell’ARPA – non è sufficiente a giustificare l’installazione di parchi eolici, le cui caratteristiche, alla luce dei venti troppo deboli, sarebbero fortemente impattanti sull’ambiente, deturpato da generatori eolici e pale troppo voluminosi".
Frassy tuttavia non esclude l’utilizzo dell’eolico per le utenze private soprattutto di montagna: "Bisogna sfruttare ogni energia rinnovabile, adattandola al contesto. Le fonti alternative vanno considerate nella loro globalità in un’ottica di risparmio energetico. In montagna – e cita rifugi, case isolate e piccoli nuclei abitativi – dove le condizioni di ventosità sono adeguate è possibile l’installazione di impianti micro-eolici, rispettando il tessuto paesistico. "(Fonte Ansa, 23-01-2007)
Crediamo dunque che una vera diffusione delle energie rinnovabili passi attraverso il favorire la diffusione di impianti di piccola taglia in quanto impianti di questo tipo, scelti dopo un’attenta valutazione delle caratteristiche fisiche del territorio, comportano certi e sicuri vantaggi per gli utenti, senza tutte le problematiche legate all’impatto paesaggistico ed evitando altresì di prestare il territorio a possibili speculazioni spesso presenti quando si ha a che fare con progetti che comportano notevoli investimenti.