Polo energetico a Casarano: avanti piano
Category : Salento
Dal progetto di investimenti del 2007 dell’Italgest, si evince che si sarebbero già dovuti spendere 6 milioni e 200 mila euro su un totale di 31 milioni.
Parlare di energia pulita e sviluppo ecosostenibile è diventata ormai una moda. Tutti, inTV o nelle piazze, si sbilanciano in giudizi e considerazioni non sempre poi suffragate dai fatti. Capita così che anche soluzioni "avveniristiche" ed "ecosostenibili" (per tornare ad usare una parola molto in voga) vengano paradossalmente attaccate proprio da quegli ambientalisti (o sedicenti tali) che da anni auspicano invece l’abbandono del petrolio per avviarsi verso l’utilizzo di altre forme di energia.
E’ cronaca dei nostri giorni l’eolico si/eolico no, oppure l’attaco al Gruppo Italgest ed al suo progetto di Polo energetico in Puglia. Dei vantaggi rappresentati dalla centrale, sia dal punto di vista ambientale (un ciclo neutro di CO2), sia dal punto di vista occupazionale (soprattutto nel settore agricolo), fummo tra i primi a parlarne in maniera compiuta e dettagliata. Poi c’è stata l’avventura di Collepasso, delle varie "chiavi di lettura" che gli abitanti gli hanno dato all’istituenda centrale, ed il dietrofront che Paride De Masi attuò spontaneamente togliendo dagli imbarazzi l’Amministrazione collepassese, ammettendo poi, in un’intervista successiva, di essere tutto sommato contento di ritornare a Casarano che per primo aveva dato la disponilità ad accogliere l’impianto.
E’ proprio questo è il punto. Il progetto dell’Italgest è innovativo, avvalorato da quasi tutti (si sa, qualche ambientalista contrario pronto a far polemica ci deve pur essere altrimenti di cosa riempiamo i giornali?) e da Palazzo dei Domenicani, dopo le prime dichiarazioni di accoglienza fornite a caldo, si sta passando alla fase "operativa" per dare il via al progetto. Dando infatti un’occhiata al piano degli investimenti che il Gruppo De Masi aveva programmato di attuare nel corso del 2007, si vede che si sarebbero già dovuti spendere 6 milioni e 200 mila euro su un totale di 31 milioni. Questo non è ancora avvenuto ma ciò è solo dovuto, fanno sapere da Palazzo di Città, a piccoli problemi tecnici in via di risoluzione. "Work in progress", quindi in attesa che Casarano diventi qeull’auspicato modello di "ecosostenibilità" da imitare.