Via libera dall’Europarlamento al pacchetto su CO2 e rinnovabili

Via libera dall’Europarlamento al pacchetto su CO2 e rinnovabili

Category : Clima

tratto da laRepubblica.it

Approvata a larghissima maggioranza a Strasburgo la direttiva 20-20-20: 610 sì, 60 no e 29 astensioni. Manca solo la ratifica formale del Consiglio europeo

 Il Parlamento Europeo ha approvato il pacchetto clima-energia dell’Unione Europea su cui è stato raggiunto l’accordo dei Ventisette al summit della scorsa settimana. I sì sono stati 610, 60 i no e 29 le astensioni. Ora, affinché le direttive contenute nel cosiddetto 20-20-20 diventino operative, manca solo la ratifica formale del Consiglio europeo. Passaggio che avverrà sicuramente entro la fine dell’anno, così da associare definitivamente l’importante provvedimento alla presidenza di turno francese, in scadenza il 31 dicembre. L’approvazione da parte dell’Europarlamento non era del tutto scontata, soprattutto con una maggioranza così netta. Rispetto ai singoli Stati e al Consiglio europeo, l’assemblea era schierata infatti su posizioni decisamente più avanzate in tema ambientale e l’annacquato compromesso raggiunto la settimana scorsa poteva non essere ritenuto sufficiente nella lotta ai cambiamenti climatici.

Non a caso una coalizione di associazioni ambientaliste europee, tra le quali Wwf e Greenpeace, la scorsa settimana avevano rivolto un appello al Parlamento europeo affinché bocciasse la direttiva in quanto eccessivamente timida e inadeguata alla gravità del riscaldamento globale. Più pragmatica invece Legambiente, che anche oggi torna a salutare il voto di Strasburgo con un commento in chiaroscuro. "La strada imboccata dall’Europa – afferma l’associazione – è quella giusta anche se si poteva fare di più. L’accordo raggiunto sul pacchetto 20-20-20 fa ben sperare per la riuscita di un impegno globale a Copenaghen ma gli obiettivi sono ancora lontani e bisogna andare oltre le buone intenzioni. A cominciare dall’Italia che si deve decidere a diminuire le emissioni".

Il piano, come è noto, mira, attraverso misure vincolanti per gli Stati membri e le loro industrie, a ridurre nel 2020 le emissioni di gas serra dell’Unione Europea del 20% rispetto al 1990. Prevede anche di portare al 20% il ricorso alle energie rinnovabili nei consumi dell’Ue e di aumentare del 20% l’efficienza energetica. Obiettivi che l’accordo finale raggiunto dal Vertice Ue e ratificato oggi dall’Europarlamento conferma, ma con l’introduzione di forti concessioni alle rivendicazioni di singoli Stati (Germania, Polonia e Italia soprattutto) e di diverse lobby industriali (auto, acciaio, cemento, elettricità) nelle modalità su cui raggiungerli. Concessioni che secondo i critici del compromesso sono tali da mettere a repentaglio il raggiungimento stesso degli obiettivi fissati.