Energia pulita da un’idea di due fratelli salentini

Energia pulita da un’idea di due fratelli salentini

Category : Esempi da seguire

da La Gazzetta del Mezzogiorno, di Mauro Ciardo 11/02/09

Energia pulita ad emissioni zero grazie alla «ricetta» di due ingegneri salentini? I fratelli Maurizio e Fabio Fersini dopo il quarto posto al concorso «Bollenti spiriti», bandito dalla Regione Puglia per premiare i progetti più innovativi, sono ora pronti a sperimentare il prototipo di una macchina che potrebbe rivoluzionare il sistema di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Maurizio, 29 anni, è ingegnere dei materiali, mentre Fabio, 25 anni, è ingegnere meccanico. Entrambi si sono formati all’Università di Lecce, prima di entrare nel mondo del lavoro: uno nel settore automobilistico e l’altro nel campo della ricerca industriale. Unendo i due cervelli, hanno deciso di sperimentare anche nel Salento un’idea semplice ma allo stesso tempo geniale.

Perché non catturare l’energia solare attraverso degli specchi e con il calore azionare un motore che produce corrente? Si sono messi all’opera e ne è nato un progetto denominato «Apollo» che, una volta ultimato, consentirà di ottenere il doppio di energia rispetto a quella dei comuni pannelli solari. Il sole sarà infatti il protagonista delle ricerche della Energelios, la società che ora ifratelli si apprestano a varare, all’interno dell’area di sperimentazione della masseria «Palombara » (partner del progetto), nell’agro di Salve al confine con quello di Presicce, dove sarà montato il prototipo.

«L’idea è nata dalla passione per il lavoro che facciamo, combinata con l’amore per l’ambiente – affermano i due ingegneri – volevamo sviluppare un prototipo nel campo delle energie alternative, studiando l’argomento sotto una prospettiva diversa. Abbiamo quindi puntato sul Csp, il Concentrated solar power». 

Com’è fatto il meccanismo? «Si tratta di un apparato che accoppia al solare un sistema di concentrazione su un motore di tipo “Stirling”, che sfruttando il calore immesso in un punto focale, è in grado di spingere un cilindro. Una parte del motore, cioè il punto focale – spiegano i due tecnici – sarà caldissimo perché su di esso saranno concentrati i raggi solari, un’altra parte sarà fredda e attraverso la differenza di temperatura si potrà produrre energia elettrica. I raggi solari verranno concentrati attraverso una parabola di quattro metri di diametro munita di specchi, che seguirà la luce solaremontata su un traliccio di quattro metri». 

I vantaggi reali? «Questo sistema, una volta ottimizzato, può dare rendimenti produttivi che possono raddoppiare rispetto ai tradizionali pannelli fotovoltaici. I dati sono stati già verificati da importanti aziende del settore come la Infinia corporation degli Stati Uniti. Sono prodotti che rivoluzioneranno il mercato. Noi – annunciano – faremo l’esperimento per un anno con un prototipo da due o tre kw». 
E continuano: «Il motore lo progetteremo e lo costruiremo noi secondo le nostre esigenze; il peso complessivo si dovrebbe aggirare sui 500 chilogrammi e contiamo di ottenere una temperatura sul punto focale superiore agli 800 gradi necessari ad azionare lo Stirling ». I due ingegneri restano però con i piedi saldamente ancorati a terra, perché di strada ce n’è ancora tanta da fare e il piccolo contributo di 25mila euro della Regione è solo uno stimolo. «Se tutto andrà a regime – concludono – questa sarà una nuova strada per ottenere l’energia pulita a emissioni zero dopo il fotovoltaico e l’eolico».