Il punto sulle detrazioni

Il punto sulle detrazioni

Arrivano i primi risultati per la detrazione fiscale 2007: oltre 12.000 le richieste, ma se ne attendono ancora molte migliaia entro la fine dell’anno. Un provedimento che deve essere riproposto per più anni. Con correzioni.

Un risparmio annuo di 5.100 kWh in media per ciascun intervento, una media di 1,1 tonnellate di CO2 in meno emesse in atmosfera per ogni intervento, per un totale di 13.200 tonnellate all’anno. Sono questi alcuni dei dati sui benefici prodotti dagli eco-incentivi della Finanziaria 2007.
L’Enea fa sapere che le domande di detrazione fiscale per gli interventi di efficienza energetica pervenute finora sono circa 12.000 (4.000 con procedura informatica, il resto con raccomandata) e se ne attendono almeno altre 50.000 entro la fine dell’anno.
Le maggiori richieste arrivano dalla Lombardia con il 24%, dal Veneto con il 15%, dall’Emilia-Romagna, dal Piemonte e dalla Toscana. Chiude la Valle d’Aosta con l’1% di richieste e Molise e Calabria che non arrivano all’1%.
Tra gli interventi più frequenti si segnalano la sostituzione degli infissi (35% del totale), delle caldaie (33%), l’installazione dei pannelli solari (29%); la riqualificazione globale degli edifici arriva soltanto al 3% anche se il trend è in crescita.

L’Adiconsum, che ha organizzato recentemente un workshop sul tema, ha fatto una richiesta al Ministro Bersani e al Governo che si focalizza su 3 punti che riguardano la detrazione fiscale del 55%: rilancio dell’informazione alle famiglie, rinnovo del provvedimento con minori ostacoli burocratici e sua integrazione anche con altre tecnologie.
Le incentivazioni fiscali hanno scadenza al 31 dicembre relativamente alla fatturazione dell’intervento, ma per la domanda c’è tempo fino al 28 febbraio. Tuttavia l’associazione dei consumatori, valutando positivamente il provvedimento, ne chiede la sua riproposizione, meglio se per il prossimo triennio. Una scelta diversa, dobbiamo dire, sarebbe effettivamente in controtendenza rispetto ai vincoli e agli obiettivi nazionali sulle questioni energetico-ambientali ai quali il paese deve sottostare. Ci sembra quindi un atto dovuto.

Adiconsum poi chiede che alcuni aspetti del provvedimento siano migliorati o integrati. Ne vediamo alcuni.
Per quanto concerne l’attestato di qualificazione energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare, l’associazione ritiene che la sua acquisizione potrebbe essere limitata solo per quegli interventi rilevanti che riguardano l’involucro dell’edificio o l’insieme dell’impianto termico. In caso di interventi semplici (sostituzione caldaia o serramenti e installazione di sistema solare termico, ecc.), la richiesta di attestato rischia di incidere troppo sui costi generali dell’intervento.

Per l’intervento di sostituzione delle caldaie si potrebbe estendere la detrazione di imposta anche in caso di sostituzione con caldaie ad alto rendimento e non limitarla alle sole caldaie a condensazione, visto che l’utilizzo di quest’ultime non è a volte conveniente o tecnicamente fattibile in molte abitazioni unifamiliari.

La contabilizzazione individuale del calore dovrebbe essere resa obbligatoria nei condomini ed essere equiparata alla stregua della sostituzione della caldaia e alla messa a punto dell’impianto di riscaldamento, quindi usufruire della detrazione.

Potrebbe inoltre essere opportuno inserire fra gli interventi da incentivare con la detrazione fiscale del 55% anche l’installazione dei moderni apparecchi funzionanti con biomasse agricole e forestali (stufe a pellets e a cippato, termocamini a legna, ecc.).

In merito alla rateizzazione della detraibilità del 55% si chiede la possibilità di aumentare le rate annuali. A volte, infatti, la contribuzione fiscale è insufficiente ai fini della detrazione in 3 anni.

Tratto da qualenergia.it