Kyoto: per l’Italia taglio 100mln di CO2
Category : Clima
Per l’Italia l’attuazione del Protocollo di Kyoto significa un’impresa di riduzione delle emissioni di Co2 in 5 anni, dal 1/o gennaio 2008 al 31 dicembre del 2012, ”di 100 milioni di tonnellate”. Questa e’ la distanza che la divide dall’obiettivo di riduzione del 6,5% di gas serra rispetto ai livelli del 1990 come prescrive Kyoto. Lo ha affermato Gianni Silvestrini, Direttore scientifico del Kyoto Club. ”Finora abbiamo fatto le prove generali – ha detto all’ANSA Silvestrini – ma dal 1/o gennaio 2008 ogni tonnellata di Co2 avra’ un valore. La partita comincia a essere seria e occorrera’ non solo il massimo sforzo a livello centrale ma soprattutto un investimento forte delle Regioni e, a ricaduta, degli Enti locali”. ”Il Governo – ha aggiunto Silvestrini – ha gia’ messo in piedi molti elementi del puzzle: il piano nazionale delle quote di emissione che investe le industrie e dal quale si aspetta un taglio del 40% di Co2; la nuova delibera Cipe che delinea un piano anche sul civile e sui trasporti; i piani energetici che le Regioni devono rivedere entro l’estate e da cui si aspetta un forte input in termini di fonti rinnovabili”. Sul piatto anche il nuovo decreto sui certificati bianchi che alzano gli obiettivi di efficienza energetica fino a 6 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti al 2012 con un risparmio totale in 5 anni (2008-2012) di 18 milioni di tonnellate di Co2. ”Si fara’ il possibile per spingere sulla riduzione delle tonnellate di Co2 che ci dividono dal Protocollo di Kyoto – ha detto Silvestrini – ma una parte restera’ e allora occorrera’ far ricorso ai meccanismi flessibili previsti dal trattato come investimenti nei Paesi in via di Sviluppo e in quelli dell’Est. Per questo si stanno studiando opportunita’ per le imprese che vanno a investire fuori per equilibrare le emissioni”. In ultima istanza c’e’ il ricorso ai crediti di emissione, cioe’ l’ acquisto di quote da parte delle imprese che sforano. Russia e Ucraina saranno i piu’ forti broker sul campo. Tracciando un bilancio, secondo Silvestrini ”l’Italia e’ partita molto in ritardo e ora e’ all’inseguimento. Le imprese italiane hanno investito poco su nuove tecnologie e rinnovabili mentre negli altri paesi con Kyoto si e’ creata una nuova industria”. Infine un auspicio: ”Al di la’ del conteggio, si realizzi un salto di qualita’ vero e proprio e che la Presidenza del Consiglio assuma un ruolo di coordinamento forte”. (ANSA).