Quanto costa diminuire le emissioni?

Quanto costa diminuire le emissioni?

Category : Varie

postato da lumachina su ecoblog.it

Diminuire le emissioni di CO2 e’ possibile, ma costa fatica e/o soldi. La Vattenfall e’ una società energetica del governo svedese che ha calcolato costi e risultati di diverse strategie.
Vi prego di notare che la Vattenfall produce energia da impianti idroelettrici, nucleari, a gas e a carbone.

Una delle strategie più efficaci e’ puntare all’isolamento termico degli edifici, una delle peggiori e’ il sequestro della CO2 per le centrali elettriche o l’utilizzo dei biocarburanti.

Molte azioni in grado di diminuire le emissioni (quelle in giallo nella figura) sono economicamente molto vantaggiose per chi le intraprende e sono alla portata dei privati. Oltre alla coibentazione edilizia, l’uso di veicoli efficienti o di lampadine a fluorescenza ripagano in poco tempo gli sforzi fatti. Dalla Philips fanno però notare come le lampadine a fluorescenza siano un bene le cui vendite aumentano più velocemente nei Paesi poveri che da noi. In Occidente la gente pensa che la bolletta della luce sia un problema noioso e non se ne occupa quasi nessuno. Altrove, per fortuna, non e’ così.

Uno dei modi per forzare la gente a ridurre gli sprechi e’ alzare i prezzi dell’energia e portare le bollette sopra la soglia di attenzione, scrivono sullo speciale dell’Economist di cui parlavamo domenica.
Ma secondo me non basta: sopra la soglia di attenzione c’è quella che io chiamo la "zona di mugugno" in cui la gente nota il problema, se ne lamenta, ma non cambia abitudini. Pensate all’aumento del prezzo della benzina, se volete un esempio pratico.
Sopra la zona di mugugno c’è la "fascia scaricabarile" in cui si entra quando la gente, le associazioni di categoria o altri gruppi organizzati iniziano a chiedere a qualcuno di fare qualcosa per risolvere il loro disagio. (Nel caso di prima, a questo punto si chiede al governo di abbassare le tasse sulla benzina).
Ancora sopra la fascia scaricabarile, finalmente, si trova la "linea del cambiamento", in cui la gente attiva il cervello e cerca soluzioni alternative per proprio conto (e finalmente si vedono dei risultati concreti!).
Concludendo: alzare il costo dell’energia aiuta (e l’esempio della California lo dimostra) ma il processo si semplifica se oltre all’aumento dei prezzi si offrono alternative pratiche, economiche e socialmente attraenti.

Ultima considerazione che mi viene in mente guardando i costi marginali in euro, riferiti all’abbattimento delle emissioni… non trovate strano che le soluzioni promosse dai colossi energetici, per le quali si chiedono certificati energetici, incentivi e supporto pubblicitario… siano tra le più costose?

» Irrational incandescence on The Economist
» Vattenfall’s cliamtemap