Rinnovabili e aumento dell’efficienza energetica, un’occasione per gli Enti locali

Rinnovabili e aumento dell’efficienza energetica, un’occasione per gli Enti locali

Il 2008 inizia in Italia con due provvedimenti che segnano la volontà di responsabilizzare le Regioni sul versante dello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’aumento dell’efficienza energetica. Alla fine dell’anno dovremmo dunque avere target “verdi” e “bianchi” ben definiti su scala regionale. Questi impegni dovranno quindi tradursi in apposite politiche decentrate in grado di far compiere il salto di qualità necessario per consentire all’Italia di muoversi in una traiettoria coerente con gli obbiettivi di Kyoto e con quelli europei del 2020.

L’innalzamento dell’attenzione regionale su questi temi comporterà a cascata un maggiore coinvolgimento delle Province e dei Comuni. E’ possibile anche che si arrivi a un sistema di valorizzazione o penalizzazione degli Enti locali in funzione dei risultati raggiunti. Di fronte a questa prospettiva, le realtà locali che più sapranno attrezzarsi utilizzando efficacemente gli strumenti di incentivazione disponibili e adeguando le proprie normative, godranno di un vantaggio competitivo.

Un esempio per tutti. Il meccanismo dei certificati bianchi è stato recentemente potenziato portando l’obbiettivo di risparmio da raggiungere a 6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel 2012. Un uso intelligente di questo strumento da parte di un Ente locale potrà indurre un aumento degli investimenti da parte dei distributori energetici o delle Esco sul proprio territorio.

Analogamente sul fronte delle fonti rinnovabili, una politica accorta potrà favorire l’utilizzo della biomassa con uno sviluppo di filiere locali o stimolare la diffusione del fotovoltaico e del solare termico negli edifici grazie a regolamenti comunali avanzati. Ma non solo, un’azione proattiva sul fronte delle imprese potrà consentire di non puntare solo sull’aumento delle installazioni, ma anche di indurre investimenti per l’insediamento di nuove imprese impegnate nella costruzione delle tecnologie o nell’installazione e nella manutenzione degli impianti.

Insomma, l’Europa ha lanciato gli ambiziosissimi obbiettivi per la fine del prossimo decennio. Adesso dal basso occorrerà attrezzarsi per il loro raggiungimento, sapendo che una politica accorta potrà portare vantaggi competitivi alle realtà più lungimiranti e coraggiose.

Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico del Kyoto Club

Fonte articolo Kyoto Club