Risparmio energetico, importante per 4 italiani su 10

Risparmio energetico, importante per 4 italiani su 10

Per il 41,5% degli italiani è molto importante ridurre i propri consumi energetici e il 76,1% dichiara di adottarne. In particolare, il 60% dice di utilizzare elettrodomestici a basso consumo e oltre il 70% afferma di spengere sempre le luci quando queste non sono necessarie. Questa la fotografia scattata agli italiani alle prese con il risparmio energetico da parte della ricerca “Sviluppo delle fonti rinnovabili, risparmio e efficienza energetica” del GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) e realizzata dall’IRES in collaborazione con alcune associazioni di consumatori (Cittadinanzattiva, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Federconsumatori).

Lo studio prende in esame un campione di mille cittadini e indaga non solo sui comportamenti di risparmio energetico degli italiani ma anche sulla loro conoscenza e sul loro atteggiamento nei confronti delle rinnovabili. Sul questo fronte emerge che oltre l’80% del campione si dichiara favorevole alle fonti pulite anche se le idee sul tema sono un po’ confuse. L’80% dice di “averne sentito parlare” (la più conosciuta è il solare termico) e il 26,3% considera la scarsa informazione tecnica sull’effettiva efficacia energetica come il principale disincentivo a insistere nelle fonti rinnovabili. Altro ostacolo agli investimenti è il costo così come indicato dal 57,1% del campione. Non tutti però sarebbero disposti a pagare una bolletta più salata in cambio di uno sviluppo maggiore di queste energie: solo il 19,4% accetterebbe un aumento tra 1 e 10 euro, il 16,9% tra 11 e 50 euro e il 2,2% oltre i 50 euro.

Per quanto riguarda invece il giudizio nei confronti delle grandi priorità politica a livello globale in materia di ambiente ed energia al primo posto troviamo la riduzione della dipendenza dal petrolio e dal gas (80%), la riduzione dei consumi energetici (79%) e il contenimento del riscaldamento globale (76%).

Alla ricerca del GSE sono state abbinate altre tre indagini minori svolte dalle associazioni dei consumatori.
Cittadinanzattiva ha indagato sugli impianti e sulle apparecchiature per la produzione di energia pulita presenti nelle strutture sanitarie. Nel campione i seguenti ospedali: San Raffaele di Milano, Sant’Orsola di Bologna e il complesso ospedaliero della ASL di Foggia. L’impiego di questi impianti è a totale carico economico delle strutture. Ne consegue che solo chi se lo può permettere può risparmiare energia, come ad esempio il San Raffaele.

Il Movimento Consumatori e il Movimento Difesa del Cittadino si sono occupati invece dei programmi didattici volti al risparmio energetico e allo sviluppo delle rinnovabili in 137 scuole medie inferiori. Tra i comportamenti virtuosi molto diffusa è la raccolta differenziata (82,1%), mentre solo nel 33,6% dei casi si pratica la manutenzione dell’illuminazione e nel 18,7% l’impiego di lampade a basso consumo. Quasi assenti gli interventi strutturali come l’installazione di impianti fotovoltaici (6,7%), di riduttori di flusso dei rubinetti d’acqua (3%) e l’isolamento delle nicchie dei radiatori (1,5%). Si ripropone inoltre il problema economico: in 124 casi su 134 non viene stanziata a favore di interventi nessuna parte del budget a disposizione della scuola. Positivi invece i risultati per quanto riguarda i programmi scolastici, adottati nel 91,2% dei casi, anche se solo un terzo del campione realizza attività extrascolastiche sebbene non abbiano a disposizione un budget riservato a questo tipo di attività.
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Nessuna indagine, infine, per Federconsumatori. Ma una campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico. Al centro dell’iniziativa un opuscolo, che verrà distribuito dagli sportelli dell’associazione, dal titolo “Spendere meno per vivere meglio”. La pubblicazione contiene una serie di consigli per consumare, ovviamente, meno energia elettrica. Sul portale di Federconsumatori sono inoltre indicati tutti i benefici della Finanziaria relative agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

articolo pubblicato su ecoblog.it da silvia

Il documento del GSE