Siena capitale dell’energia verde. Carbon free entro il 2015: “Primi in Italia”

Siena capitale dell’energia verde. Carbon free entro il 2015: “Primi in Italia”

Category : Energia

Sarà la prima provincia al mondo a poter inserire sui cartelli stradali il motto carbon free, libera dal carbonio. È Siena il laboratorio in cui si sta perfezionando la ricetta per mettere il guinzaglio al cambiamento climatico. Entro una data ravvicinata, con buona probabilità il 2015, in questo angolo di Toscana si vivrà senza sensi di colpa nei confronti dei figli, che rischiano di crescere in un pianeta dal clima ostile: le emissioni di gas serra verranno azzerate su tutto il territorio.

"La prima mossa per costruire la macchina della battaglia contro l’inquinamento è stata – spiega l’assessore all’Ambiente Claudio Galletti – realizzare il pannello di controllo, un cruscotto in cui appaiono gli indicatori d’impatto ambientale". Facendo la somma dei gas serra emessi durante le attività quotidiane si è scoperto che la lancetta segna 1,9 milioni di tonnellate all’anno di gas serra. Da questa cifra va detratto il carbonio assorbito dai boschi: nel caso di Siena questa voce è particolarmente robusta, vale il 60 per cento delle emissioni. Resta un 40 per cento: 3,29 tonnellate di gas serra all’anno per abitante. Come eliminarlo?
Paradossalmente, a complicare il quadro, c’è una situazione di partenza piuttosto virtuosa che rende più difficili ulteriori miglioramenti. Il primo punto a favore della provincia di Siena, come si è visto, è un patrimonio boschivo ricco e con una buona manutenzione. Il secondo è il ruolo particolare della geotermia: già oggi il 90 per cento dell’elettricità è rinnovabile perché deriva dallo sfruttamento del calore che proviene dalle viscere della Terra.


Eppure anche in questo contesto è possibile un rapido miglioramento. Ecco come. Il 40 per cento dell’obiettivo richiesto, cioè dell’azzeramento delle emissioni serra, verrà raggiunto rilanciando le rinnovabili, migliorando l’efficienza energetica e facendo campagne di comunicazione per stimolare i comportamenti virtuosi. Il 30 per cento sarà dato, attraverso un sistema di incentivi, dalla sostituzione delle vecchie caldaie con altre che consumano meno. Il 20 per cento dal rilancio dei biocarburanti e dal recupero del metano prodotto dalla fermentazione del materiale organico in discarica. Il 10 per cento da un ulteriore miglioramento e allargamento dei boschi.
"L’impeto di questa corsa verso il carbon free è significativo, e del tutto in linea con l’Eurobarometro che testimonia la voglia degli europei di energia pulita e di sistemi produttivi meno inquinanti", spiega Domenico Andreis, responsabile del Rina, l’ente che certificherà il processo. "Accanto al mercato obbligatorio delle emissioni serra, il meccanismo previsto dal protocollo di Kyoto per favorire le industrie più capaci d’innovare, si sta sviluppando il mercato dei tagli volontari, delle iniziative dal basso per difendere il cielo".

I segnali in questo senso continuano a moltiplicarsi. A Londra i taxi carbon free, quelli che viaggiano leggeri, con la certezza di non contribuire all’effetto serra, sono ormai centinaia e un gruppo di tassisti romani sta per seguire il loro esempio. Il mondo dello spettacolo è mobilitato e molti tour, da quelli di Vasco Rossi a quelli di Gianna Nannini, sono "climaticamente innocenti". Anche decine di fiere e molte aziende del terziario – spiegano ad AzzeroCO2, una società nata da Legambiente e dal Kyoto Club – hanno portato in pareggio i bilanci del carbonio.

Tratto da laRepubblica.it