E l

Category : Esempi da seguire

© Matteo Clerici per NEWSFOOD.com – Pubblicata il 04.02.09

L’idea di un imprenditore di Lodi: ogni anno ritira 30.000 chili di panettoni e colombe con i quali produce 40.000 kilowatt di energia elettrica

Nuovo modo di sfruttare i panettoni. In una cascina del Lodigiano, gli scarti e ciò che rimane delle feste natalizie vengono usati in maniera alternativa. Panettoni, ma anche altri alimenti scaduti come latte, yogurt, pane, brioches, tè e succhi di frutta, maionese e alici, diventano preda dei batteri metageni che convertono la miscela in biogas, e quindi energia.

L’idea, che coniuga felicemente guadagno economico e rispetto per l’ambiente, è di Giuliano, imprenditore di 45 anni con una laurea in agraria e discendente da una famiglia di agricoltori di Lodi: «Qui abbiamo trattato lo scorso anno circa 3 milioni e mezzo di alimenti non più commerciabili, producendo in tutto 7 milioni 200mila chilowatt, quanto basta per le esigenze di un paese di 3mila 500 persone», afferma.

“Read More”


Casakyoto: 10 mosse per risparmiare energia e ridurre le emissioni degli edifici

Category : Esempi da seguire

Articolo tratto da ambientenergia.info di F. Baglivi

Casakyoto è un progetto per migliorare in 10 mosse la propria casa grazie a un catalogo di soluzioni tecniche immediatamente disponibili per raggiungere il massimo livello di efficienza. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi a Vegetalia.Il protocollo di Kyoto impegna l’Italia a ridurre significativamente le emissioni di CO2. Purtroppo al primo appuntamento in cui si comincerà a conteggiare la CO2 emessa, e cioè l’anno prossimo, l’Italia si presenta gravemente inadempiente. La speranza di ridurre al minimo i danni è di poter operare sui 25 milioni di alloggi fortemente inefficienti che costituiscono il nostro patrimonio edilizio. In caso contrario, dovremo pagare 12 miliardi di euro tra sanzioni e crediti da acquistare.

“Read More”


Le biomasse la panacea di tutti i mali per il Salento?

Category : Salento

In questi giorni sta avendo luogo nel salento la solita guerra tra poveri. Anzi no .. una guerra tra Davide e Golia, da una parte le associazioni ambientaliste preoccupate non tanto per l’installazione in se stessa della centrale a biomasse di Lecce ma di quelli che possono essere gli effetti sul territorio (sbagliando i termini e i modi, screditandosi nel momento in cui scrivono che una centrale a biomasse inquina come quella di Cerano). Dall’altra parte un colosso l’Italgest di Casarano (con alle spalle la FALCK?)

Guardo da lontano (oltre 1000 km), cerco di essere critico ed equidistante cercando di fare domande tecniche, aspettando con pazienza che i tecnici Italgest ci forniscano qualche numero.

Intanto riporto in questo post alcune interressanti osservazioni sulle biomasse, fatte da due giovani ingegnere elettrici salentini: Matteo Morelli e Raffaele Caccioppola su un gruppo di discussione di Facebook.

“Read More”


Come reciclo e recupero il modulo fotovoltaico

Il 70% delle industrie fotovoltaiche europee, raccolte nell’associazione PV CYCLE, punta a recuperare il 65% dei moduli installati in Europa dal 1990 e riciclare l’85% dei materiali per il loro riutilizzo.

“Read More”


M

Giornata del Risparmio Energetico

– 13 febbraio 2009 –



“Cercare su Google inquina” (???)

Category : Varie

Articolo di Mauro Munafo da Repubblica.it

Secondo lo studio di HARVARD ogni domanda provocherebbe l’emissione di 7 grammi di Co2, metà di quella necessaria a bollire una teiera. Ma il motore di Mountain View e la blogosfera insorgono.

Può davvero una semplice ricerca su Google essere inquinante? Secondo lo studio di Alex Wissner-Gross, fisico della prestigiosa Università di Harvard, la risposta è affermativa. Di più, ogni query eseguita sul motore di ricerca immetterebbe nell’atmosfera 7 grammi di anidride carbonica, equivalenti a circa metà della Co2 generata dal riscaldamento di una teiera. La ricerca, pubblicata sul sito del Times, ha subito scatenato le reazioni di blogger ed esperti, fino al commento ufficiale del motore di Mountain View, tutti concordi nell’affermare l’inesattezza delle cifre mostrate e una certa malafede nell’esporre il tutto.

“Read More”


“Non comprate tv al plasma. Inquinano come dei Suv”

Category : Varie

articolo di Enrico Franceschini da Repubblica.it

Li chiamano "i 4×4 del salotto": sono i televisori giganti al plasma, il cui schermo piatto da 50 pollici in su occupa tutta, o quasi, una parete. Come i fuoristrada che inquinano l’ambiente, ora anche queste mega-tivù sono nel mirino degli ambientalisti: consumano troppa energia, quattro volte di più di un tradizionale televisore e più del doppio di uno delle stesse dimensioni a cristalli liquidi. Perciò il governo laburista di Gordon Brown ha deciso di metterli al bando come mossa contro il cambiamento climatico, secondo quanto hanno anticipato fonti ufficiali al quotidiano Independent.

“Read More”


Un nucleare salato

Category : Nucleare

Iniziamo il 2009 con una notizia letta su qualenergia.it (di G.M.)che ha come tema il costo dell’energia prodotto con centrali nucleari.

Dai 25 ai 30 centesimi di dollaro per kilowattora, tanto costerebbe l’energia prodotta con le nuove centrali nucleari Usa. Vale a dire circa tre volte il prezzo corrente dell’elettricità nel paese. Un prezzo molto più alto di quello del kilowatt prodotto con le principali fonti rinnovabili e 10 volte superiore a quello che costerebbe risparmiare la stessa quantità di energia con pratiche di efficienza energetica. Che il nucleare non sia economicamente conveniente lo abbiamo constatato più volte su queste pagine, ma queste cifre, contenute in uno studio appena pubblicato da Climate Progress meritano di essere riportate.

“Read More”


Via libera dall’Europarlamento al pacchetto su CO2 e rinnovabili

Category : Clima

tratto da laRepubblica.it

Approvata a larghissima maggioranza a Strasburgo la direttiva 20-20-20: 610 sì, 60 no e 29 astensioni. Manca solo la ratifica formale del Consiglio europeo

 Il Parlamento Europeo ha approvato il pacchetto clima-energia dell’Unione Europea su cui è stato raggiunto l’accordo dei Ventisette al summit della scorsa settimana. I sì sono stati 610, 60 i no e 29 le astensioni. Ora, affinché le direttive contenute nel cosiddetto 20-20-20 diventino operative, manca solo la ratifica formale del Consiglio europeo. Passaggio che avverrà sicuramente entro la fine dell’anno, così da associare definitivamente l’importante provvedimento alla presidenza di turno francese, in scadenza il 31 dicembre.

“Read More”