Category Archives: Sviluppo sostenibile

Una casa energeticamente efficiente

Come si costruisce una casa moderna che consuma poca energia?

Il lavoro più antico del mondo? costruire un riparo, nel tempo siamo passati dalle caverne alle  confortevoli abitazioni moderne, ma se siamo capaci a surfare tra le pagine web del cyberspazio con il nostro smartphone in ogni momento della giornata, non abbiamo ancora imparato come realizzare case efficienti.

Dtabella energiaa qualche mese sono impegnato professionalmente in una importante ristrutturazione edilizia, un progetto ambizioso e stimolante. Dal punto di vista energetico, la villetta su tre piani consumerà mediamente 5 kWh/m2 anno, provate a guardare lo schema riportato o la certificazione energetica dell’appartamento in cui vivete e capirete quanta energia sprechiamo.

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Crescita insostenibile

Ripropongo un articolo pubblicato su qualenergia.it firmato dal mio professore di Fisica 2 prof. Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino che analizza e mette in evidenza come il sistema globale in cui viviamo fortemente legato all’energia ed al relativo consumo di materie prime non può andare avanti senza politiche energetiche ed economiche che vadano a braccetto: sostenibilità economica ed energetica.. In Italia è pura utopia .. nel resto del mondo non mi sembra che stiano molto meglio.

Le contraddizioni del nostro sistema economico quando si parla di green economy generano l’illusione di una sostenibilità mitica anziché reale. Per una crescita veramente sostenibile bisognerebbe invece affiancare allo sviluppo tecnologico anche politiche energetiche ed economiche coerenti. Un articolo di Angelo Tartaglia per la rivista QualEnergia.

http://www.qualenergia.it/articoli/20140807-crescita-insostenibile


Come ridistribuire al paese Italia i risultati positivi del fotovoltaico

Sul portale web Qualenergia.it Giovanni Simoni, presidente di Assosolare, scrive un interessante e stimolante articolo su come è possibile ridistribuire agli utenti finali i risultati positivi prodotti dall’investimento del paese Italia nel settore del fotovoltaico. I risultati positivi sono generati dal gas che il paese Italia non ha dovuto comprare dall’estero per poter alimentare le centrali elettriche di tipo tradizionale.

Propone inoltre 4 possibili scenari su quello che potrà ancora essere il settore fotovoltaico da qui a qualche giorno, quando il V Conto Energia arriverà al suo ultimo kWh incentivato.

Quei numeri del solare fotovoltaico che significano risparmio per il paese

A quanto ammonta il risparmio del gas importato a fronte di una determinata potenza FV e alla luce del costo annuo degli incentivi? Un’analisi economica dimostra la convenienza degli investimenti e della spesa in incentivi fatti finora e per quelli potenziali in futuro.

 


A tempo di record … in una corsa ad ostacoli senza fine

Gli ultimi miei anni professionali sono caratterizzati da innumerevoli sfide contro il tempo, che per fortuna fino ad ora sono sempre riuscito a vincere.
L’ultima è relativa alla costruzione di 4 capannoni di circa 7000 mq per una azienda agricola dell’estremo sud Italia, per la precisione a Portopalo di Capopassero.

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Osservazioni su un vecchio bando di gara per un fotovoltaico

Le polemiche e le voci che mi giungono dal paese natio .. fin qui nella parte più a sud di Italia (Portopalo di Capopassero), mi hanno spinto a rileggere i documenti relativi al bando di gara per la realizzazione di impianti fotovoltaici su proprietà del Comune di Alessano e la relativa convenzione firmata dalla ditta aggiudicataria ed il Comune stesso. Provo di seguito a fare un sunto, mettendo in evidenza i tanti errori commessi nello scrivere il bando e i tanti spazi lasciati a disposizione del vincitore della gara, ma non solo …

Nell’oggetto del bando si leggeva: “A tal fine, si intende individuare un soggetto che realizzi una serie di sistemi fotovoltaici che permettano di generare – in una modalità ecocompatibile e rinnovabile- almeno l’intera energia consumata in ragione d’anno dal Comune di Alessano”.
Per capire bene di cosa stiamo parlando cerchiamo prima di tutto di capire quale è l’energia consumata dal Comune di Alessano. A pag.2 del bando, nella paragrafo DESCRIZIONE troviamo una utile tabellina in cui sono riportati i mq e gli euro spesi all’anno in energia elettrica per l’immobile, che per semplicità di lettura riporto di seguito.

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Riflessioni e pensieri un pò confusi sulla politica industriale di un Paese che quasi non esiste più!

Torno a scrivere sul mio blog dopo tanto tempo, probabilmente troppo tempo. Tempo che è comunque servito ad elaborare pensieri, idee, stati d’animo.
Rileggo il titolo del mio blog e mi chiedo “Giovanni credi ancora che è possibile cambiare il mondo?“. L’esperienza in Serbia mi ha aiutato a cambiare prospettiva, a vedere le cose da un altro punto di vista. In questi mesi ho avuto la possibilità di confrontarmi con una realtà diversa, che tutte le volte che provavo a dire “in Italia stiamo vivendo un momento di crisi” la risposta era “Giovanni qui la crisi dura da oltre 20 anni e pure stiamo sopravvivendo … ce la farà anche l’Italia”. E poi ancora parlando con i miei amici/colleghi serbi mi esortavano a guardarmi bene intorno, di considerare loro dei privilegiati così da aprire gli occhi e riuscire a guardare oltre a quella che sembrava la normalità così da poter vedere la povertà, la disoccupazione. La loro maggiore preoccupazione principale era ed è che in Serbia dopo la guerra non c’era più nessuna grossa produzione, la disoccupazione ha raggiunto livelli altissimi. Ed io invece vedevo un gran fermento: zone industriali da inventare … città da urbanizzare, strade, ponti, ferrovie da realizzare … ho avuto la sensazione di un paese in movimento, in crescita nonostante i tanti problemi … primo tra tutti un tasso di disoccupazione altissimo. Tutto ciò mentre dall’Italia arrivavano notizie di possibile default tanto che la tentazione di non tornare in alcuni momenti è stata davvero forte.

Dopo questa breve parentesi riprendo i temi a me più cari: energia e sviluppo sostenibile, nel tentativo di esplicitare quello che credo poteva essere un volano per l’economia italiana ed invece a parte alcuni rari casi di successi industriali è stata solo una grande speculazione da parte dei soliti noti: le banche e i fondi di investimento. Speculazione resa possibile dalla mancanza da decenni di una classe dirigente capace di immaginare scenari diversi e programmare il futuro, stiamo vivendo il fallimento inesorabile di una inesistente politica industriale, scaricando le colpe sull’Europa e le sue regole di controllo della spesa.

Ma cosa c’entra questo ragionamento con l’energia e lo sviluppo sostenibile? Energia e sviluppo sostenibile erano le sfide da vincere … le nostre industrie, aziende produttive avrebbero potuto contare sulla liquidità generata dal Conto Energia per investire in ricerca e sviluppo per poter competere a livello globale con costi di manodopera difficilmente raggiungibili per un paese del vecchio continente. Siamo invece stati capaci solo di alimentare la speculazione.


Ss 275 Maglie-Leuca, associazioni bocciate. Ecco perchè

E arrivò il giorno delle motivazioni del Consiglio di Stato a riguardo dei lavori della ss 275. Una sconfitta senza misure per tutto il movimento ambientalista, il ricorso respinto da la dimensione di quello che è in realtà l’ambientalismo salentino. Una torta piccola e fin troppo variegata composta da tanti piccoli comitati, ognuno con le “proprie” ragioni, inacapaci forse di avere una lettura ampia e globale così da immaginare un progetto complesso ed articolato per il nostro SALENTO, non riuscendo a parlare con una sola voce di quelle che sono le emergenze salentine, radicalizzando le posizioni e diventando  di fatto degli estremisti con poco seguito.

Al di là delle questioni legate ai movimenti e al loro modo di operare, c’è ancora qualche speranza: il progetto esecutivo dell’opera non esiste ancora (forse con  l’intervento di qualche tecnico capace e sensibile all’ambiente si possono limitare i danni), continuando a sperare  che la class action degli espropriati porti il frutto sperato.

di seguito l’articolo tratto da ilPaesenuovo.it del 17 giugno 2011 (Pierpaolo Spada)

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L’impianto a BIOGAS da digestione anaerobica delle BIOMASSE a Presicce

Cos’è la DIGESTIONE ANAEROBICA?

E’ un processo biologico mediante il quale le sostanze organiche (biomasse) vengono “digerite” e trasformate in BIOGAS, in un ambiente privo di aria all’interno di serbatoi perfettamente chiusi. Il biogas è un gas naturale in cui è presente metano che può essere utilizzato nei motori (come quelli installati sulle automobili a metano) per produrre energia elettrica. Dalla digestione delle biomasse, dopo aver prodotto il biogas, si ottiene del fertilizzante naturale che può essere utilizzato in agricoltura. È un pertanto un processo paragonabile alla digestione che avviene nel corpo umano: che dopo aver mangiato e Esempio di biodigestoredigerito produce/genera gli stessi prodotti. Come per il corpo umano il digestore anaerobico non può ingerire materiali velenosi: perché la digestione si fermerebbe e non ci sarebbe più produzione di biogas, proprio come nel corpo umano. L’impianto di digestione anaerobica di Presicce rappresenta la migliore soluzione esistente nel campo della sostenibilità ambientale. Esso infatti riutilizza materiali naturali di scarto dandone nuova vita come fertilizzanti agricoli e biogas.

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Megacentrale verde, c’è il progetto ma la Puglia non sa dove metterla

Articolo di Federico Pirro da corriere.it del 3 agosto 2010

Investimento da 1,5 miliardi della tedesca Be4Energy
L’azienda ha bisogno di 750 ettari: mille campi di calcio

Sarebbe un investimento doppio di quello di 700 milioni di euro della Fiat a Pomigliano d’Arco per produrvi la Panda, e addirittura triplo dell’altro da 500 milioni previsto dalla British Gas per costruire il rigassificatore di Brindisi. Ma di cosa si sta parlando? Di un investimento di ben 1,5 miliardi di euro del gruppo tedesco Be4Energy per costruire in Puglia la più grande centrale fotovoltaica al mondo da 250 mw.

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Via dalle campagne i pannelli solari stanno meglio in città

di Carlo Petrini
da La Repubblica del 17 aprile 2010

Il fotovoltaico va concentrato nei centri urbani, per non danneggiare le biodiversità. L’automatismo per cui l’energia rinnovabile è sempre sostenibile è sbagliato

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