Lo STATO non poteva non sapere

Lo STATO non poteva non sapere

L’emergenza rifiuti a Napoli sembrava un problema locale, legato alla non corretta gestione del ciclo dei riufiti a causa di infiltrazioni mafiose che controllavano il territorio.

ecomafia1Il documento dell’Audizione-Schiavone-integrale-desecretato dell’ottobre del lontanissimo 7 ottobre 1997 lascia senza parole.

Ricordo quando agli inizi degli anni 90 nelle campagne intorno al mio paese tra Presicce, Acquarica ed Ugento venivano trovati abbandonati nella campagna dei fusti contenenti rifiuti pericolosi. Non si sapeva chi li aveva abbandonati, almeno questo è quello che riportavano i giornali. Centinaia di migliaia di lire e poi di euro per bonificare delle zone bellissime, avvelenate senza motivo.

Qualche giorno fa sul Corriere del Mezzogiorno c’era un articolo dal titolo: Il Salento diventa come Gomorra. Rifiuti speciali sepolti nei campi,  il giornalista scriveva: “uno scempio ambientale che porta la mente ad una delle speculazioni più drammatiche della storia italiana, i rifiuti sepolti nelle fosse e nelle cave tra Napoli e Caserta, controllate dal clan dei Casalesi, un fenomeno economico-criminale raccontato dallo scrittore napoletano Roberto Saviano nel best seller «Gomorra», diventato anche un film, per il quale vive da anni sotto scorta” alla luce del documento desecretato fa male pensare che questo scempio poteva essere fermato tanti anni fa, che in realtà lo scempio è proprio lo stesso di quello descritto da Saviano nei suoi libri. Il Salento da cartolina avvelenato dalle menti criminali il cui unico scopo è far crescere il clan e spartire i dividendi del loro malaffare.

Non fermandosi alle prime pagine dei motori di ricerca  compaiono altri articoli con le date che vanno indietro nel tempo: E’ il Salento il capolinea italiano dei rifiuti tossici.

E mentre scrivo queste brevi riflessioni un pentito salentino confessa che alcuni di questi fusti velenosi sono interrati intorno a Casarano.


Osservazioni su un vecchio bando di gara per un fotovoltaico

Le polemiche e le voci che mi giungono dal paese natio .. fin qui nella parte più a sud di Italia (Portopalo di Capopassero), mi hanno spinto a rileggere i documenti relativi al bando di gara per la realizzazione di impianti fotovoltaici su proprietà del Comune di Alessano e la relativa convenzione firmata dalla ditta aggiudicataria ed il Comune stesso. Provo di seguito a fare un sunto, mettendo in evidenza i tanti errori commessi nello scrivere il bando e i tanti spazi lasciati a disposizione del vincitore della gara, ma non solo …

Nell’oggetto del bando si leggeva: “A tal fine, si intende individuare un soggetto che realizzi una serie di sistemi fotovoltaici che permettano di generare – in una modalità ecocompatibile e rinnovabile- almeno l’intera energia consumata in ragione d’anno dal Comune di Alessano”.
Per capire bene di cosa stiamo parlando cerchiamo prima di tutto di capire quale è l’energia consumata dal Comune di Alessano. A pag.2 del bando, nella paragrafo DESCRIZIONE troviamo una utile tabellina in cui sono riportati i mq e gli euro spesi all’anno in energia elettrica per l’immobile, che per semplicità di lettura riporto di seguito.

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L’espianto dei nostri ulivi e lo scempio del territorio

10 agosto 2011, ventosa mattinata di una strana estate, lettura del giornale accompagnata dal caffè e da un ottimo pasticciotto, la mia attenzione è attirata dal titolo: “L’espianto dei nostri ulivi e lo scempio del territorio” di Gianni Picella – delegato FAI. Il primo pensiero, ancor prima di leggere l’articolo è che parlerà del malsano commercio di alberi di ulivo dal Sud al Nord o del loro espianto per far posto alle tanto famigerate energie alternative … ed invece sorpresa delle sorprese leggo che gli ulivi vengono espiantati per far posto alle vigne, spianando di fatto la strada alla desertificazione della zona.

E la mia memoria è tornata a qualche settimana fa, mi sono ritrovato nella posta elettronica 18 DIA per 18 impianti fotovoltaici di potenza appena inferiore al  MegaWatt in provincia di Brindisi e quando ho realizzato su google earth di cosa si stava parlando la prima esclamazione è stata: “questi sono pazzi!“.

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La rivoluzione verde di Melpignano “I cittadini gestiranno l’energia solare”

articolo di LELLO PARISE da repubblica bari

Nel comune della Taranta (Melpignano ndr) nasce la cooperativa di comunità, attraverso cui gli stessi cittadini saranno chiamati a mandare avanti buona parte dei servizi comunali. Si comincia con il fotovoltaico, per poi passare a mense scolastiche, campo sportivo, verde pubblic

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